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Berloni verso Taiwan: l'accordo ai giudici
di Natascia Ronchetti
Il Sole
24 Ore, 09 aprile 2013
Accordo
quasi fatto per Berloni. L'azienda marchigiana ha firmato l'intesa con la
società Hcg di Taiwan, gruppo industriale quotato in Borsa che produce e
commercializza sanitari e arredi per bagni. La firma ha messo la prima pietra
della newco che dovrà salvare il marchio storico delle cucine. L'operazione, che
vale 10 milioni e ha avuto come advisor la finanziaria di investimento
Intermedia, dovrà essere sottoposta al vaglio dei giudici fallimentari di
Pesaro. «L'offerta concordataria, con tutte le garanzie richieste – conferma
Giovanni Gioli, consigliere di amministrazione di Intermedia – sarà depositata
giovedì in tribunale». Solo con il via libera del giudice, insomma, il
salvataggio potrà andare in porto.
In base agli accordi, il gruppo asiatico avrà il 50% della newco, mentre il
gruppo venezuelano Idea non entrerà più nell'operazione. «Abbiamo voluto rendere
il deal più solido possibile – spiega Gioli –. Alcuni gruppi italiani,
finanziariamente più affidabili dei venezuelani, vorrebbero entrare
nell'operazione: le trattative sono aperte». Gli italiani, i cui nomi sono top
secret, sarebbero disposti a rilevare il 44% della newco solo se la famiglia
Berloni resterà nell'azionariato, anche con una piccola quota. All'attuale
proprietà resterebbe quindi circa il 6%, abbastanza per assicurare la
continuità. L'offerta concordataria che sarà depositata in Tribunale dovrà
contenere tutte le garanzie sul fronte della ricapitalizzazione.
La newco avrà le caratteristiche di una start up sostenuta da un piano
industriale di sviluppo, cosa che apre una fase complicata sul fronte del
riassorbimento dei 370 dipendenti attualmente in Cig (un terzo a zero ore): non
tutti potranno essere riassunti dalla nuova gestione. «Si ripartirà con un
numero di dipendenti adeguato per questa fase – spiegano da Intermedia –. Poi,
mano a mano che saranno raggiunti gli obiettivi, si farà il possibile per
riassorbirne altri». Solo dopo il semaforo verde del Tribunale al piano di
rilancio si aprirà il confronto con i sindacati, ai quali potrebbe essere
proposta anche la consulenza di società come Obiettivo Lavoro per favorire la
rioccupazione degli esuberi. Per 200 lavoratori per ora si profilerebbe solo un
altro anno di Cig, a cui è possibile fare ricorso solo dopo l'ammissione al
concordato preventivo. La crisi della Berloni è stata generata dalla crisi
profonda del mercato italiano, che rappresenta il 70% dei ricavi.
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