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Alla scoperta del colosso GIANT.
10/12/2015
Prima parte del nostro viaggio tra i brand di Taiwan. In un'area di 67.000 mq trovano posto 15.000 biciclette, nello show room fanno bella mostra le Propel Advanced di Degenkolb e Dumoulin. Tutto nacque dalla fantasia di King Liu, l'81enne fondatore ora divenuto cicloturista.
di Gian Paolo
Grossi
Non solo la Cina è da tempo davvero vicina al nostro mondo occidentale. Lo è
anche la cosiddetta Repubblica di Cina, al secolo Taiwan, e non certo per il
processo di riavvicinamento con la Repubblica Popolare cinese – la più
conosciuta da tutti noi, quella abitata da quasi un miliardo e mezzo di persone
– avviato recentemente dal vertice di Singapore, a 66 anni dalla divisione tra i
due Paesi avvenuta in seguito alla guerra civile. Nei dintorni di Taichung ancor
più che a Taipei soprattutto, stanno crescendo in modo esponenziale produzione
ed esportazione di bici, nonché della più varia componentistica per le due
ruote. Con un incremento del 12% alla voce export nei primi tre trimestri del
2015 rispetto ad un anno fa, Taiwan si pone all’attenzione mediatica
internazionale per la qualità dei suoi numerosi brand di settore.
In vista di Taipei Cycle 2016, la fiera del ciclo in programma dal 2 al 5 marzo
prossimi (clicca QUI per leggere la presentazione), abbiamo visitato in
esclusiva per l'Italia alcune delle sue più importanti aziende taiwanesi
realizzando in loco un reportage, pronto da servire a puntate ai nostri lettori.
Partendo quest’oggi da Giant Manufacturing, il ‘gigante’ a cui sono legati, tra
gli altri, i trionfi internazionali di John Degenkolb.
Un fatturato prossimo ai due miliardi di dollari, 6,6 milioni di bici vendute all'anno
Impossibile
rimanere insensibili dinanzi al colosso che questa azienda rappresenta
nell’ambito della produzione di telai per biciclette. Un paio di dati su tutti
testimoniano la forza di un marchio che nel nome trova una chiara corrispondenza
col proprio destino e che non a caso significa ‘gigante’. Qual è un brand che
oggi realizza un fatturato prossimo ai due miliardi di dollari vendendo 6,6
milioni di biciclette all’anno, con base di partenza le 3.800 unità del 1972,
quando l’azienda nacque (e senza marchio) per volontà di King Liu.
Curiosa storia quella del suo fondatore, oggi 81enne e che ancora si cimenta sui
pedali con prove su lunghe distanze, alcune delle quali a lui intitolate, come
la King’s Ride. Nel ’72 Liu sbarcava il lunario fornendo materiali in legno ai
pescatori dell’isola e sembrava aver finalmente trovato una certa stabilità nel
suo ruolo di piccolo imprenditore, dopo aver cambiato numerose attività in pochi
anni. A causa di un tifone che spazzò via materiali e risorse, proprie e altrui,
vide sfumare anche quel progetto. Ma non si perse d’animo e tra le idee spuntò
quella giusta: fu così che decise di ricominciare dedicandosi alla produzione di
telai in acciaio per biciclette, per conto terzi. Curiosamente, ha scoperto il
piacere di pedalare solo all'età di 73 anni, dopo aver dedicato buona parte
della sua vita alla realizzazione di bici. “Ad un certo punto, ed eravamo nel
2007 – si schermisce -, mi sono fermato a riflettere e ho ricevuto una sorta di
folgorazione. Stavo producendo bici da 35 anni ma avevo dimenticato un piccolo
particolare, quello di provare i prodotti che uscivano dalla mia azienda e
assicurarmi personalmente che tutto fosse ok”.
Quel giorno King Liu è nato una seconda volta: “Non solo per la pancetta che mi
ritrovavo all’epoca. Ora sono in perfetta forma e anche i dolori alla schiena
sono scomparsi, così come il corsetto lombare che ero costretto a portare. Tutto
ciò grazie ad una regolare pratica ciclistica. Posso affermare di essere più
giovane oggi rispetto a quando lo ero anagraficamente, ma senza attività sui
pedali. E se è accaduto a me, questo può essere fonte di ispirazione per milioni
di potenziali clienti”.
Link, http://www.ciclismo.it/alla-scoperta-del-colosso-giant-ciclismo-29052
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