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Riso, bibite e zuppe e il miliardario conquista i cinesi delle due sponde
5 marzo 2015.
di Ilaria Maria Sala
Hong Kong. Want Want, in cinese, suona come “diecimila diecimila” - numero
portafortuna – e i caratteri significano “roboante”. Fondata da Jonathan Shuai
Qiang Ng nel 1962 nelle terre incontaminate di Ilan, Taiwan dell’Est, è una
delle aziende alimentari di maggior successo dell’Asia, dopo aver scalfito il
monopolio delle aziende di Stato cinesi. Oggi è gestita dal figlio di Shuai,
Tsai Eng Meng, 59 anni, l’uomo più ricco di Taiwan, con una fortuna di 10
miliardi di dollari, e l’azienda è fra le “Favolose 50 dell’Asia” secondo Forbes.
All’inizio, Want Want produceva riso e gallette di riso. Poi, sotto Tsai,
l’espansione: bibite, latte e yogurt, e quell’alimento immancabile per chi ha
davvero fretta: zuppe di spaghettini istantanee, a cui aggiungere solo acqua
bollente.
La conquista del mercato cinese deve tutto alla personalità di Tsai: esuberante,
aggressivo (lo chiamano “il Toro Combattente”), creativo nella strategia
pubblicitaria e con un dichiarato sostegno per l’operato del Partito Comunista.
«Prima o poi, Taiwan si riunirà alla Cina», ha dichiarato varie volte,
attirandosi critiche feroci a casa. Per contribuire a migliorare le relazioni
nello stretto Tsai dal 2008 acquisisce vasti interessi nei media taiwanesi
(quattro quotidiani, un canale tv, riviste e siti web), dando loro un tono
decisamente più “pro-Pechino”. «Want Want ha bisogno di bocche! - scherza - E
Taiwan ne ha solo 23 milioni. La Cina, 1.3 miliardi!». I consumatori cinesi
apprezzano il patriottismo e il timbro di garanzia dato dall’essere un’azienda
semi-straniera, ovvero taiwanese, anche se ora produce per lo più in Cina, dove
ha 50 mila dipendenti.
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