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Atradius, nell’Asia Pacifico 9 aziende su 10 pagano in ritardo le fatture
–di Laura Cavestri 13 novembre 2017
Nove aziende su 10 – su un campione di intervistate che opera nell’Asia Pacifico
– registrano ritardi nei pagamenti su fatture commerciali e le attese sono di un
possibile ulteriore allungamento dei tempi medi d’incasso delle fatture nei
prossimi mesi. È l’esito dell’ultima rilevazione di Atradius (società di
assicurazione del credito commerciale, cauzioni e servizi di recupero crediti in
oltre 50 Paesi) sui comportamenti di pagamento. Un risultato apparentemente a
sorpresa, se si considera che il Pil in Asia è destinato a crescere del 5,8%
quest’anno. Ma che sconta l’instabilità, anche geopolitica, che la regione sta
attraversando.
LA QUESTIONE
INDUSTRIALE 08 luglio 2017
Aziende più puntuali nei pagamenti: primo miglioramento dal 2011
Secondo l’indagine, infatti, per 9 aziende fornitrici su 10 intervistate nella
regione Asia Pacifico, il pagamento delle fatture emesse nei confronti delle
aziende loro clienti è stato effettuato oltre la scadenza originaria della
fattura. Questo si è tradotto in una media del 45,4% del valore totale delle
fatture commerciali pagate in ritardo. Sul mercato domestico, invece, i ritardi
di pagamento sono dovuti il più della volte a liquidità insufficiente (come
riferisce il 43,8% delle aziende intervistate). Anche per questo, un terzo delle
imprese fornitrici ha riferito di aver adottato specifiche misure di correzione
del flusso di cassa a tutela della propria attività. Si va dai 31 giorni di
ritardo medio Hong Kong ai 43 e 44, rispettivamente, di Taiwan e Giappone.
Va detto che la
situazione non è uguale ovunque. Perchè alcuni Paesi come Indonesia e Singapore
mostrano una certa vulnerabilità agli sviluppi economici regionali. L’India,
invece, sembra aver assunto il ruolo di leader della crescita globale. Tra le
cause, c’è la complessità delle procedure relative ai pagamenti
transfrontalieri, che nel 2,1% si traducono in crediti inesigibili.
CRIBIS D&B 11
aprile 2017
Pagamenti tra imprese, Italia in ritardo in Europa
Secondo Andreas Tesch, chief market officer di Atradius «Nel 2018 la crescita
del Pil globale dovrebbe crescere del 3%. Nonostante ciò, il crescente
protezionismo, un minore disponibilità delle banche a concedere credito in
alcune economie, oltre all’attuale rallentamento e riequilibrio dell’economia
cinese potrebbero far aumentare l’incertezza che le aziende si trovano ad
affrontare nel quotidiano. Ciò potrebbe creare un deterioramento dei livelli
d’insolvenza a livello globale, indebolendo la fiducia delle imprese, gli
investimenti e la spesa dei consumatori. Tenendo a mente questo, ogni azienda
dovrebbe per prima cosa proteggere il proprio flusso di cassa».
«I mercati del sudest asiatico sono diventati strategici per il Made in Italy – conclude Massimo Mancini, Country Manager per l’Italia di Atradius – in particolare per i comparti meccanico e chimico. Ma è importante dotarsi di strumenti in grado di tutelare il proprio business».
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