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Prosciutto di
Parma, via libera a Taiwan
10 Marzo 2017 - 16:42
«Sei anni di lavoro incessante, tre dei quali vissuti in prima persona anche
attraverso la partecipazione alle sedute del Foro economico italo-taiwanese per
la cooperazione commerciale e finanziaria; ma ora possiamo festeggiare un
risultato lungamente inseguito. Finalmente il Consiglio dell’Agricoltura della
Repubblica di Taiwan ha riconosciuto che l’Italia, con l’esclusione della
Sardegna, è indenne dalla cosiddetta peste suina africana ed ha quindi dato il
formale via libera alle importazioni dei prodotti derivati dalla macellazione
del maiale. Tra questi, il nostro Prosciutto di Parma.
E' soddisfatto il deputato Giuseppe Romanini che, insieme ai ministeri della
Salute, degli Esteri e dello Sviluppo economico, dell’Istituto per il Commercio
estero e al Consorzio del Prosciutto di Parma, si è interessato in prima persona
della problematica, ora risolta.
«Per uno dei prodotti d’eccellenza dell’agroalimentare italiano e del nostro
territorio, si apre un mercato di oltre 24 milioni di consumatori, con un
reddito pro-capite tra i più alti dell’Asia – spiega Romanini – . In occasione
dell’ultima sessione del Foro economico italo-taiwanese, avevamo con insistenza
sollecitato l’attenzione del governo di Taiwan al divieto di importazione che
gravava sulle nostre carni suine; sollecitazione che avevo personalmente
rinnovato in occasione della missione svolta a Taiwan con una delegazione
parlamentare nel gennaio scorso. Serviranno ancora alcune settimane per
perfezionare, sul piano tecnico, le modalità attuative di questa
liberalizzazione che, insieme all’accordo sull’esenzione della doppia tassazione
in vigore dal 2016, conferma il quadro di continuo sviluppo dell’interscambio
del nostro Paese con l’Asia».
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