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Per Foxconn
la fabbrica del futuro sarà dominata dai robot
diluca castelli
4 gennaio 2017.
Gli iPhone del futuro saranno costruiti quasi interamente da robot. È questo l’obiettivo fissato da Foxconn, il gigante manifatturiero asiatico, principale produttore dei dispositivi elettronici di casa Apple, secondo un articolo pubblicato da DigiTimes. Il giornale tecnologico taiwanese riporta le parole di Dai Jia-Peng, responsabile della divisione Foxconn dedicata all’automazione, che ha presentato un percorso di trasformazione in tre passaggi, avviato negli stabilimenti della multinazionale in Cina.
Nella prima fase,
alle macchine e ai robot vengono affidati i lavori più pericolosi o quelli che
gli operai umani tendono a rifiutare perché troppo ripetitivi. La seconda
prevede un’ottimizzazione del processo produttivo, con l’aggiornamento e
l’eliminazione dei robot in eccesso. La terza – già sperimentata in alcune linee
di produzione tra cui quella di Zhengzhou (la “iPhone city” dove vengono
assemblati fino a 500 mila smartphone al giorno) – prevede l’intera
automatizzazione delle aziende. La forza-lavoro umana verrà sostituita dai
cosiddetti Foxbot, i robot progettati e costruiti dall’azienda stessa: 40 mila
unità sono già attive, più o meno 10mila vengono aggiunte ogni anno. Alcune
mansioni rimarranno riservate alle persone, concede Dai Jia-Peng: nella
produzione, nella logistica, nei test e nelle ispezioni. Ma saranno
probabilmente poca cosa rispetto ai circa 1,2 milioni di dipendenti a cui oggi
la Foxconn dà lavoro (soprattutto in Cina, ma stabilimenti sono presenti anche
in Brasile, Messico, Europa dell’Est).
Fondata nel 1974, con sede a Taiwan, la Foxconn ha guadagnato un ruolo di primo piano negli scenari industriali e mediatici globali nei primi anni del XXI secolo, quando è riuscita a concentrare nei suoi stabilimenti cinesi la produzione di alcuni tra i più popolari dispositivi tecnologici della rivoluzione digitale (oltre a Apple, vanta tra i clienti Amazon, Microsoft, Sony...). Il basso costo del lavoro e il sostegno del governo di Pechino hanno contribuito alla rapida espansione della multinazionale, attirando al tempo stesso polemiche sulle condizioni di sicurezza nelle fabbriche, sul tasso di suicidi tra gli operai, oltre che sulla violazione delle regole di concorrenza. Nelle settimane scorse, poco dopo l’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, sono circolate voci sul desiderio di Apple e sulla disponibilità di Foxconn di aprire nuovi stabilimenti negli USA. Se si trattasse di fabbriche abitate prevalentemente da robot, il ritorno della produzione degli iPhone in America potrebbe avere per il neo-inquilino della Casa Bianca (e per i disoccupati americani) un sapore ben diverso da quello desiderato.
Link, http://www.ilsecoloxix.it/p/magazine/2017/01/04/AS34CroF-dominata_foxconn_fabbrica.shtml
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