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Stretto di Taiwan: chi fra BRICS e G7 ne dipende maggiormente
Lo Stretto di Taiwan è uno dei punti caldi del mondo e potrebbe essere lo scenario di un conflitto militare nel futuro. Quale apese, e quale blocco mondiale, ne dipende maggiormente.
28 Ottobre 2024
Di Giuseppina
Perlasca
Con la Cina che continua a condurre esercitazioni militari nei pressi di Taiwan e che ha recentemente ribadito che l’uso della forza rimarrà sempre un’opzione per riportare Taiwan sotto il suo controllo, sono cresciute le preoccupazioni su come le potenziali azioni cinesi nella regione potrebbero avere un impatto sul commercio globale attraverso lo Stretto di Taiwan. L’eventuale invasione potrebbe perfino portare a un’escaltion nucleare.
Questo grafico,
realizzato da Kayla Zhu di Visual Capitalist, visualizza la quota di
esportazioni e importazioni che si muovono attraverso lo stretto di Taiwan,
suddivise per i Paesi del G7 e dei BRICS. Export (a sinistra di ogni singolo
dato) e Impot (a destra) sono indicati separatamente.
I dati provengono dal Center for Strategic and International Studies (CSIS) e
sono aggiornati all’ottobre 2024.
Quali sono i Paesi
che dipendono maggiormente dallo Stretto di Taiwan?
Di seguito, mostriamo la quota di esportazioni e importazioni che transitano
attraverso lo Stretto di Taiwan da parte dei Paesi del G7 e dei BRICS.
I Paesi BRICS sono
complessivamente più esposti alle interruzioni delle rotte commerciali nello
Stretto di Taiwan, in particolare Cina, Emirati Arabi Uniti e Iran. Questi
ultimi due hanno il 24% o più delle loro esportazioni che passano attraverso lo
stretto.
Cina e Giappone sono i Paesi che dipendono maggiormente dallo Stretto di Taiwan
sia per le importazioni che per le esportazioni, in particolare per le
importazioni. Quasi un terzo delle importazioni di entrambi i Paesi passa
attraverso lo Stretto di Taiwan.
Secondo il CSIS,
oltre il 95% del greggio giapponese proviene da un gruppo selezionato di Paesi
del Medio Oriente, gran parte del quale viene trasportato attraverso lo Stretto
di Taiwan, rendendo questa rotta parte integrante della sicurezza energetica del
Giappone.
Per quanto riguarda
la Cina, il CSIS stima che il 15% delle sue esportazioni passi attraverso questa
via d’acqua – una quota relativamente inferiore rispetto ad altri Paesi – ma il
valore totale di queste esportazioni è comunque superiore a 551 miliardi di
dollari.
Lo Stretto di Taiwan non è solo essenziale per il commercio internazionale della Cina, ma svolge anche un ruolo chiave nel commercio interno. Secondo il CSIS, più della metà dei viaggi attraverso lo stretto collega i numerosi porti lungo la costa orientale della Cina.
A parte il Giappone, i Paesi del G7 fanno generalmente meno affidamento sullo Stretto di Taiwan. Gli Stati Uniti, il Regno Unito, il Canada, l’Italia, la Germania e la Francia hanno ciascuno percentuali a una cifra per le importazioni e le esportazioni attraverso lo stretto.
Fonte, https://scenarieconomici.it/stretto-di-taiwan-chi-fra-brics-e-g7-ne-dipende-maggiormente/
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